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Facciamo chiarezza sui servizi di gestione dell’infrastruttura informatica in outsourcing (MSP) e su quali aziende dovrebbero sceglierli.

Managed service provider: facciamo chiarezza

Le parole sono importanti: diceva bene Nanni Moretti in Palombella rossa.
Chi mi legge, sa come la penso: mai come nel settore informatico ci vorrebbe un po’ d’ordine tra sigle e inglesismi, con cui IT e tecnici continuano a confondere le idee a noi comuni mortali.

Facciamo dunque chiarezza per “Managed service provider” – criptato, MSP.

Cos’è un managed service provider

A onor del vero, anche la traduzione italiana – fornitore di servizi gestiti – non è molto più chiara. Si tratta di un servizio di gestione dell’infrastruttura informatica, affidato a un consulente esterno all’azienda.

Per gestione dell’infrastruttura si intende :

  • La scelta delle tecnologie più adatte a servire l’azienda (server, cloud etc).
  • Il monitoraggio del corretto funzionamento delle macchine.
  • La manutenzione (e l’eventuale sostituzione).

Per gestione dell’infrastruttura NON si intende:

  • Attività di scrittura, programmazione o intervento diretto sui software.
  • Intervento diretto sui dati.

Perché scegliere un MSP

Un Managed Service Provider permette alle aziende di lavorare meglio. In particolare, sono due le ragioni che dovrebbero portare a sceglierlo:

  1. Alleggerire il lavoro dei reparti IT interni.
    Un MSP semplifica la vita del reparto informatico interno, che avrà la possibilità di concentrarsi sul proprio lavoro, senza doversi occupare degli aspetti più tecnici legati alla gestione e manutenzione hardware.
  2. Avere strutture sempre efficienti e all’avanguardia.
    Stare al passo con le novità di questo mercato in continuo movimento e avere a disposizione strutture efficienti, sicure, tecnicamente avanzate, è sempre più impegnativo e costoso.
    Un MSP è un consulente costantemente aggiornato: affidandogli la gestione dell’infrastruttura informatica, si eliminano gli sprechi di tempo e si razionalizzano le strutture rispetto alle necessità dell’azienda.
    In fase di progettazione di una nuova struttura questo significa anche poter ottimizzare al massimo i costi.

Bonus: grazie alle attività di monitoraggio e manutenzione automatizzate e costanti, in caso di problemi ai server la durata di un eventuale disservizio è generalmente molto inferiore rispetto alla gestione autonoma.

Malus: è probabile che l’MSP usi il tipico linguaggio cifrato, cui Moretti è allergico.
In Momit stiamo cercando di mettere una pezza (ops!) anche a questo, ma del resto IT e MSP dovrebbero intendersi in un click.

A chi serve un Managed Service Provider?

Le piccole aziende

Lo sappiamo: nelle piccole realtà l’IT fa TUTTO. C’è un telefono che non funziona, una presentazione PowerPoint che fa i capricci, il software da scrivere, le nuove strutture da controllare, le ultime novità da sapere…si chiami l’IT!
Siamo onesti: non si può davvero pretendere che questa persona abbia lo stesso livello di specializzazione di chi si occupa solo ed esclusivamente di infrastrutture informatiche.

Ecco che un MSP diventa una buona soluzione, anche dal punto di vista economico.

Le ex piccole aziende, ormai cresciute

Tutto è cresciuto: la produzione, i dipendenti, il lavoro, il fatturato, la marca, il sito web. Ormai l’azienda è un organismo con vita propria, che funziona, e pure bene!
Ma la struttura informatica sarà giusta? Non sarà tempo di farla crescere, per migliorare ancora?
Ecco: questo è esattamente il momento in cui bisognerebbe chiamare un MSP per una valutazione.

Potrebbe sembrare strano: le grandi aziende

Senza mezzi termini: grandi e “anziane”, con strutture informatiche al top, perché possono permetterselo. Ma siamo sicuri che le scelte fatte siano efficienti?

Tutti sanno che perché una squadra dia il meglio di sé, deve essere composta da ottimi elementi, complementari tra loro. Lo stesso vale in informatica. Le strutture possono essere costose, iper-stratificate e poco integrate oppure costare il giusto, essere organizzate ed efficienti. Basta pensare bene agli elementi che la compongono!

Quasi certamente vale la pena controllare e un Managed Service Provider può farlo lavorando a quattro mani con il reparto IT interno: esternalizzando la gestione delle macchine e mantenendo saldo all’interno dell’azienda tutto il lavoro sui software, con necessità specifiche da conoscere e valorizzare.

Momit è un Managed Service Provider

In Momit ci occupiamo di gestire le infrastrutture informatiche per i nostri clienti. La parola chiave è integrazione tra i servizi: server, hosting, cloud, servizi di rete.

Organizziamo migrazioni, progettando le strutture da zero e consigliando il modo migliore di svolgere queste operazioni complesse.

Per chi acquista il servizio “managed” siamo sempre a disposizione per controlli e verifiche del sistema in datacenter.

Attenzione al malinteso!

Un MSP come Momit si occupa di consigliare i propri clienti sulla migliore struttura possibile per loro, di organizzarla e verificare che il funzionamento sia sempre efficiente. Non si sostituisce però in alcun modo all’IT dell’azienda. Momit è un consulente che si avvale dei migliori datacenter, come Stack, e delle migliori soluzioni sul mercato, come Zadara.  

Torniamo infine alla semantica di Managed Service Provider.

Spiegando Momit, spesso abbiamo detto che dietro ogni grande datacenter c’è un grande service provider – fornitore di servizi. Più che un naming, è il racconto di un servizio di avvicinamento al datacenter e di semplificazione per le aziende.

Giocando un po’ con le parole potrei azzardare “servizi guidati in datacenter”, un più fantasioso “architetto informatico” o farmi gridare di tutto da Moretti con “server management in outsourcing”.

Certo che è difficile la vita del copy informatico!



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